giovedì 1 luglio 2010
Nuovamente in Toscana
Martedì 6 luglio 2010 - ore 22
CIRCOLO ARCI AURORA
AREZZO, Piazza S. Agostino
Donne di Vrindavan
Le storie delle vedove che vivono
a Vrindavan (Uttar Pradesh, India)
raccontate dalle foto di
Tamara Farnetani
commentate dagli approfondimenti di
Angela Rossi e Angelo Fanelli
sublimate nelle liriche di
Daniele Passerini
seguirà un vernissage
la mostra potrà essere visitata fino al 26 luglio
venerdì 31 luglio 2009
Nuovamente in Umbria
A più di un anno dal successo ottenuto a Perugia, Assisi e Spoleto, torna in Umbria la mostra itinerante Donne di Vrindavan: dal 2 al 9 agosto a Corciano (PG), in occasione del Corciano Festival, presso lo spazio Agosto Cinema di Gabriele Anastasio.
Per informazioni: 393 8130260.
Per informazioni: 393 8130260.
lunedì 9 marzo 2009
Waiting for Eternity
La mostra nella sua veste italiana si è conclusa. Continua, tradotta in inglese e tedesco, in una nuova veste internazionale in cui le immagini non sono più accompagnate da liriche bensì da approfondimenti antropologici.
In bocca al lupo a Tamara Farnetani per il proseguimento della sua avventura.
Anche il presente blog si chiude qui. Quanto a me, mi trovate ancora su Ventidue passi d'amore e dintorni.
In bocca al lupo a Tamara Farnetani per il proseguimento della sua avventura.
Anche il presente blog si chiude qui. Quanto a me, mi trovate ancora su Ventidue passi d'amore e dintorni.
domenica 23 novembre 2008
sabato 4 ottobre 2008
Dal 27 settembre al 9 ottobre Donne di Vrindavan a Vaiano (PR)
(Dal sito del Comune di Vaiano)
Fino al 9 ottobre alla Villa del Mulinaccio si potranno ammirare gli scatti di Tamara Farnetani che raccontano le dolorose storie delle donne di questa città dell’India chiamata anche “città delle vedove”.
E’ stata presentata stamani in una conferenza stampa a Vaiano la mostra fotografica “Donne di Vrindavan” della fotografa Tamara Farnetani che sarà inaugurata sabato 27 settembre alle 16.30 nella Tinaia della Villa del Mulinaccio alla presenza della curatrice e rimarrà aperta al pubblico con ingresso libero fino al 9 ottobre. Questo evento, organizzato dal Comune di Vaiano, la Cna Artigianato Pratese, Cna Pensionati e l’Associazione Dora Forum delle Donne di Vaiano e il Comune di Perugia rientra nel programma delle iniziativa “Eventi in Rosa 2008” promossa della Provincia di Prato e dalla Commissione Pari opportunità in collaborazione con la Consigliera di Parità Provinciale Michaela Venturi. Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco di Vaiano Annalisa Marchi, Maria Bassi presidente della Cna Pensionati e Patrizia Mari dell’Associazione Dora Forum. Vrindavan (Uttar Pradesh, India) è la “Città delle vedove”, per via del gran numero di donne che vi trovano rifugio dopo aver perso i loro mariti ed essersi ritrovate in mezzo alla strada, spesso scaricate dalla famiglia del defunto marito. Diventano discepole del Dio Krishna come vuole la religione indù, dedicando il resto della loro vita a salmodiare ed ad aspettare la “moksh”, il paradiso dove saranno liberate dal ciclo della morte e della reincarnazione. Nel 2007 la fotografa Tamara Farnetani è stata a lungo a Vrindavan in due occasioni: dalle foto e dalle interviste che ha fatto alle vedove è nata la mostra “Donne di Vrindavan”. La mostra si compone di 40 pannelli 90 x 70 cm che contengono foto e liriche abbinate. 35 sono le foto suggestive scattate dalla Farnetani e 5 sono i pannelli che contengono i vari approfondimenti sulla condizione della vedova in India e interviste delle stesse donne fotografate. Le foto sono accompagnate da interessanti brevi liriche scritte appositamente per la mostra dal poeta Daniele Passerini, con approfondimenti di Vasu Dev Das e dell'antropologa Ester Gallo. Il catalogo sarà in vendita a 10 euro di cui 3 euro andranno in beneficenza all'organizzazione “Guild of Service”, che si occupa delle vedove di Vrindavan. Con la vendita di più di 300 copie del catalogo ha permesso di potere mandare alle dirette interessate 1500 euro. Si tratta poi di una mostra itinerante perché Vaiano è la quinta tappa in Italia, dopo Perugia, Assisi, Spoleto e Trento. Per novembre la mostra uscirà dall'Italia e viaggerà in Germania e per la prossima primavera sarà negli Stati Uniti. Un dato che da più valore e significati a questa mostra è che la cinquecentesca Villa del Mulinaccio è stata voluta da quel Filippo Sassetti che non solo è stato un grande letterario ma anche viaggiatore con un forte legame con l’India. Infatti proprio lì sposò una donna indiana e ci morì nel 1588. “Non è solo una mostra – ha commentato il sindaco di Vaiano Annalisa Marchi - ma un momento d’incontro con una forte valenza sociale e di solidarietà concreta perché attraverso la fotografia si raccontano storie di vita di tante donne che vivono con sofferenza e dignità la loro condizione. In più - ha aggiunto – si tratta di un evento che è nato su una proposta di due nostre cittadine, Erica Nannini e Denise Lai, che dopo una visita in India sono rimasti profondamente colpite dalla condizione delle donne in quella città e ci hanno contattato e proposto questa iniziativa. Noi l’abbiamo subito accolta con entusiasmo e la sua realizzazione è il frutto di una grande collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e le associazioni. Altro elemento importante è che questa mostra – ha concluso il sindaco – è in pratica il primo evento culturale che organizziamo alla Tinaia restaurata da poco e anche questo fatto ci riempie di soddisfazione”.
La mostra sarà aperta ad ingresso gratuito i giorni feriali dalle ore 16 alle 19 e sabato e i festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. C’è anche la possibilità di una visita su appuntamento, in particolare per le scuole, telefonando all’ufficio cultura del Comune di Vaiano 0574.942492.
Altri dettagli sulla mostra si possono avere cliccando sul sito web: www.donnedivrindavan.com
La mostra sarà aperta ad ingresso gratuito i giorni feriali dalle ore 16 alle 19 e sabato e i festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. C’è anche la possibilità di una visita su appuntamento, in particolare per le scuole, telefonando all’ufficio cultura del Comune di Vaiano 0574.942492.
Altri dettagli sulla mostra si possono avere cliccando sul sito web: www.donnedivrindavan.com
mercoledì 16 luglio 2008
Ancora un pannello della mostra
Shanti Bhai
Vivo legata ad un metro dal suolo
senza l'altezza per fare la sposa.
La vita è sacra, seppure aggiogata;
vince il suo giogo chi bene lo accetta.
UN CLICK SULLA FOTO PER INGRANDIRLA
senza l'altezza per fare la sposa.
La vita è sacra, seppure aggiogata;
vince il suo giogo chi bene lo accetta.
UN CLICK SULLA FOTO PER INGRANDIRLA
SHANTI BAI, 55 anni, è una delle poche donne a Vrindavan ad avere una pensione di 2000 rupie all’anno (circa 40 euro) che in India è tanto; paga però un affitto abbastanza caro, 500 rupie al mese, arrotondando con l’elemosina. Le piace vivere a Vrindavan anche perché non conosce nient’altro. Dimostra una grande serenità.
Sono di Calcutta. Quando sono morti i miei genitori avevo cinque anni. I miei due fratelli maggiori erano molto preoccupati che fossi una nana: significava che non sarebbero mai riusciti a trovarmi marito e avrebbero dovuto prendersi cura di me per tutta la vita. Perciò decisero di allontanarmi di casa. Mi affidarono a una anziana vedova che stava venendo a Vrindavan per salmodiare, come vuole la tradizione hindu, fino agli ultimi giorni della sua vita. Così è da circa cinquanta anni che vivo qui. Sono molto credente, ma da cinque anni non vado più all’ashram. Chiedo l’elemosina qui davanti al Tempio di Govinda, il più importante della città, che i pellegrini devoti a Krishna vengono a visitare da ogni parte dell’India. Qui mi sento più libera che dentro l’ashram e faccio più soldi.
Sono di Calcutta. Quando sono morti i miei genitori avevo cinque anni. I miei due fratelli maggiori erano molto preoccupati che fossi una nana: significava che non sarebbero mai riusciti a trovarmi marito e avrebbero dovuto prendersi cura di me per tutta la vita. Perciò decisero di allontanarmi di casa. Mi affidarono a una anziana vedova che stava venendo a Vrindavan per salmodiare, come vuole la tradizione hindu, fino agli ultimi giorni della sua vita. Così è da circa cinquanta anni che vivo qui. Sono molto credente, ma da cinque anni non vado più all’ashram. Chiedo l’elemosina qui davanti al Tempio di Govinda, il più importante della città, che i pellegrini devoti a Krishna vengono a visitare da ogni parte dell’India. Qui mi sento più libera che dentro l’ashram e faccio più soldi.
mercoledì 11 giugno 2008
Ringraziamenti dall'India
Segue il testo della lettera con cui Guild of Service ha ringraziato il Comitato Internazionale 8 Marzo per la donazione effettuata in loro favore (con a seguire la traduzione in italiano).
June 11th 2008
To Ms. Marcella Bravetti
Chairperson Comitato Internazionale 8 Marzo
Dear Ms. Bravetti
Greetings from the Guild of Service.
We are indeed very grateful to you for having organised and arranged for this most generous donation of 1500 Euro to our organisation, Guild of Service, for our work with the widows of Vrindavan.
It is blessings of this kind that really prove to us that our work is really God's work and we are only the messengers of this service to the community.
I assure you that the money donated to us through you has a place not only in our hearts but also in the hearts of the women whose lives it will help to rebuild.
The expenses incurred by us are largely on Provision of Nutritious food for the widows comprising of pulses, rice, vegetables, milk, curd etc. and on medical aid. There are now over a hundred women in Ma Dham - the new shelter home of which we sent you pictures - and the money donated by you shall be utilised primarily for this purpose.
Many of the women with us are elderly and suffer from various kinds of health problems ranging from hernia, to high blood pressure and blood sugar, to very poor eyesight, back problems etc. Medicines are always required at our home, and we often do not have the funds to procure them. The donation made to us through you will greatly relieve us of this particular weight of expenses.
Please do thank the individual donors for their contributions. It is truly touching that people so far from India have been moved enough by our work to help in any way that they can.
With regards and thanks
Sincerely
V. Mohini Giri
(Chairperson, Guild of Service)
C-25, Qutab Institutional Area
New Delhi 110016 - INDIA
11 giugno 2008
A Marcella Bravetti
Presidente del Comitato Internazionale 8 Marzo di Perugia
Cara Signora Bravetti,
tante grazie dal guild of Service.
Vi siamo davvero molto grati per aver organizzato e messo insieme questa generosa donazione di 1500 euro a favore della nostra organizzazione, il Guild of Service, per il nostro progetto con le donne di Vrindavan.
Sono le benedizioni di questo tipo che ci provano che il nostro lavoro à realmente il lavoro del Signore e noi siamo solamente i messaggeri di questo servizio per la comunità.
Vi assicuro che la somma che ci avete donato ha un posto non solamente nel nostro cuore ma soprattutto nei cuori di quelle donne che avranno la possibilità di ricostruire le proprie vite.
Le spese da noi sostenute sono soprattutto per approvvigionamento di cibo nutriente per le vedove, legumi, riso, vegetali, latte, yogurt ecc. e in assistenza medica.
Adesso ci sono più di cento donne a Ma-Dham - la nuova casa di accoglienza di cui vi mandiamo alcune foto - e il denaro da voi mandato servirà principalmente per questo scopo.
Tante delle donne che ospitiamo sono anziane e soffrono di diversi tipi di malattie che vanno da ernia, pressione alta, diabete a seri problemi di vista, problemi di dolori reumatici ecc. Le medicine sono sempre richieste nella nostra casa ed a volte non ci sono i mezzi necessari.
La donazione da voi fatta ci solleverà moltissimo da questo particolare tipo di spese.
Per favore ringraziate tutti i donatori per il loro contributo.
È davvero toccante che persone che vivono così lontano dall'India siano state colpite dal nostro lavoro e si siano prodigate per aiutarci in ogni maniera possibile.
Sinceri saluti e ringraziamenti
V. Mohini Giri
(Presidente Guild of Service)
C-25, Qutub Institutional Area
New Delhi 110016 - INDIA
June 11th 2008
To Ms. Marcella Bravetti
Chairperson Comitato Internazionale 8 Marzo
Dear Ms. Bravetti
Greetings from the Guild of Service.
We are indeed very grateful to you for having organised and arranged for this most generous donation of 1500 Euro to our organisation, Guild of Service, for our work with the widows of Vrindavan.
It is blessings of this kind that really prove to us that our work is really God's work and we are only the messengers of this service to the community.
I assure you that the money donated to us through you has a place not only in our hearts but also in the hearts of the women whose lives it will help to rebuild.
The expenses incurred by us are largely on Provision of Nutritious food for the widows comprising of pulses, rice, vegetables, milk, curd etc. and on medical aid. There are now over a hundred women in Ma Dham - the new shelter home of which we sent you pictures - and the money donated by you shall be utilised primarily for this purpose.
Many of the women with us are elderly and suffer from various kinds of health problems ranging from hernia, to high blood pressure and blood sugar, to very poor eyesight, back problems etc. Medicines are always required at our home, and we often do not have the funds to procure them. The donation made to us through you will greatly relieve us of this particular weight of expenses.
Please do thank the individual donors for their contributions. It is truly touching that people so far from India have been moved enough by our work to help in any way that they can.
With regards and thanks
Sincerely
V. Mohini Giri
(Chairperson, Guild of Service)
C-25, Qutab Institutional Area
New Delhi 110016 - INDIA
11 giugno 2008
A Marcella Bravetti
Presidente del Comitato Internazionale 8 Marzo di Perugia
Cara Signora Bravetti,
tante grazie dal guild of Service.
Vi siamo davvero molto grati per aver organizzato e messo insieme questa generosa donazione di 1500 euro a favore della nostra organizzazione, il Guild of Service, per il nostro progetto con le donne di Vrindavan.
Sono le benedizioni di questo tipo che ci provano che il nostro lavoro à realmente il lavoro del Signore e noi siamo solamente i messaggeri di questo servizio per la comunità.
Vi assicuro che la somma che ci avete donato ha un posto non solamente nel nostro cuore ma soprattutto nei cuori di quelle donne che avranno la possibilità di ricostruire le proprie vite.
Le spese da noi sostenute sono soprattutto per approvvigionamento di cibo nutriente per le vedove, legumi, riso, vegetali, latte, yogurt ecc. e in assistenza medica.
Adesso ci sono più di cento donne a Ma-Dham - la nuova casa di accoglienza di cui vi mandiamo alcune foto - e il denaro da voi mandato servirà principalmente per questo scopo.
Tante delle donne che ospitiamo sono anziane e soffrono di diversi tipi di malattie che vanno da ernia, pressione alta, diabete a seri problemi di vista, problemi di dolori reumatici ecc. Le medicine sono sempre richieste nella nostra casa ed a volte non ci sono i mezzi necessari.
La donazione da voi fatta ci solleverà moltissimo da questo particolare tipo di spese.
Per favore ringraziate tutti i donatori per il loro contributo.
È davvero toccante che persone che vivono così lontano dall'India siano state colpite dal nostro lavoro e si siano prodigate per aiutarci in ogni maniera possibile.
Sinceri saluti e ringraziamenti
V. Mohini Giri
(Presidente Guild of Service)
C-25, Qutub Institutional Area
New Delhi 110016 - INDIA
Nuove foto di Ma-Dham
Pubblichiamo volentieri altre foto della Ma-Dham di Guild of Service, inviateci dall'India da Rita Cacciaglia.
Per questa nuova struttura di accoglienza abbiamo raccolto e spedito a Vrindavan con bonifico internazionale, lo scorso mese di maggio e tramite il Comitato Internazionale 8 Marzo di Perugia, 1500€ raccolti tramite le esposizioni della mostra fotografica Donne di Vrindavan.
Per questa nuova struttura di accoglienza abbiamo raccolto e spedito a Vrindavan con bonifico internazionale, lo scorso mese di maggio e tramite il Comitato Internazionale 8 Marzo di Perugia, 1500€ raccolti tramite le esposizioni della mostra fotografica Donne di Vrindavan.
giovedì 29 maggio 2008
Esposizione a Trento - Festival dell'economia
La mostra è attualmente allestita a Trento, nella Sala Wolkenstein del Teatro Sociale (Palazzo Festi) ed è visitabile dalle ore 15 alle 20 fino a sabato 31 maggio (non 2 giugno come previsto dal programma del Festival dell'economia).
Etichette:
Trento 2008 (Festival dell'economia)
sabato 10 maggio 2008
Notizie da Ma-Dham, Vrindavan
Abbiamo già dato notizia che il 23 marzo scorso le prime donne sono entrate a Ma-Dham, la struttura di accoglienza (gestita a Vrindavan da Guild of Service) cui è destinato la beneficenza raccolta tramite la vendita del catalogo della mostra.
Vasu Dev Das (Rita Cacciaglia), ci ha scritto in questi giorni mandandoci alcune foto delle stanze di Ma-Dham e delle loro ospiti per renderci "partecipi della situazione felice e serena di quel giorno". Si noti che oltre a non indossare il sari bianco alcune di queste donne portano persino qualche gioiello, comportamenti che la tradizione ortodossa hindu vieta alle vedove. La Presidente di Guild of Service, Mohini Giri, è infatti sempre stata contraria a questa "divisa": le donne aiutate dalla sua associazione devono sentirsi "normali" come tutte le altre.
Uno dei prossimi obiettivi della nuova struttura di Vrindavan è sistemare l'area circostante, piantando del verde, coltivando tulsi, curcuma e altre piante. C'è il progetto di tenere mucche con le quali preparare tanti prodotti derivati dal latte e dolci.
La cosa più importante è che a queste donne ospitate da Ma-Dham viene insegnato a leggere e scrivere, e a svolgere compiti e lavori: cucire, preparare dei cibi, corsi per diventare infermiere o assistenti. Tutto ciò per reintegrarle nella società, a farle sentire di nuovo persone normali e dignitose.
Presso Ma-Dham c'è anche un centro sanitario con varie attrezzature, che servirà non solo alle residenti della casa ma anche a tutti gli abitanti dell'area circostante.
Vasu conclude la sua descrizione, segnalando che il giorno in cui ha visitato la struttura, si è tenuto anche un un campo legale, dove vari avvocati, giudici e rappresentanti del Governo - tutte donne tranne un uomo - hanno offerto la propria assistenza gratuita e hanno informato le donne circa i loro diritti legali. Per esempio tante non sanno di avere diritto alla pensione o di potere essere assistite da questo gruppo volontario se vengono abusate, o sopraffatte in una disputa proprio, per il solo fatto di essere donne.
Vasu Dev Das (Rita Cacciaglia), ci ha scritto in questi giorni mandandoci alcune foto delle stanze di Ma-Dham e delle loro ospiti per renderci "partecipi della situazione felice e serena di quel giorno". Si noti che oltre a non indossare il sari bianco alcune di queste donne portano persino qualche gioiello, comportamenti che la tradizione ortodossa hindu vieta alle vedove. La Presidente di Guild of Service, Mohini Giri, è infatti sempre stata contraria a questa "divisa": le donne aiutate dalla sua associazione devono sentirsi "normali" come tutte le altre.
Uno dei prossimi obiettivi della nuova struttura di Vrindavan è sistemare l'area circostante, piantando del verde, coltivando tulsi, curcuma e altre piante. C'è il progetto di tenere mucche con le quali preparare tanti prodotti derivati dal latte e dolci.
La cosa più importante è che a queste donne ospitate da Ma-Dham viene insegnato a leggere e scrivere, e a svolgere compiti e lavori: cucire, preparare dei cibi, corsi per diventare infermiere o assistenti. Tutto ciò per reintegrarle nella società, a farle sentire di nuovo persone normali e dignitose.
Presso Ma-Dham c'è anche un centro sanitario con varie attrezzature, che servirà non solo alle residenti della casa ma anche a tutti gli abitanti dell'area circostante.
Vasu conclude la sua descrizione, segnalando che il giorno in cui ha visitato la struttura, si è tenuto anche un un campo legale, dove vari avvocati, giudici e rappresentanti del Governo - tutte donne tranne un uomo - hanno offerto la propria assistenza gratuita e hanno informato le donne circa i loro diritti legali. Per esempio tante non sanno di avere diritto alla pensione o di potere essere assistite da questo gruppo volontario se vengono abusate, o sopraffatte in una disputa proprio, per il solo fatto di essere donne.
Rassegna stampa (Febbraio-aprile 2008)
In attesa di essere a Trento dal 27 maggio al 2 giugno, chiudiamo il capitolo delle esposizioni fatte a Perugia, Assisi, Spoleto, col riepilogo di tutti gli articoli di giornale (di cui siamo venuti a conoscenza) che si sono occupati mostra.
26/04/08 - Sipario sulle 'Donne di Vrindavan', da La Nazione-Umbria
26/04/08 - Il fiero sguardo di Vrindavan, da Il Corriere dell'Umbria (articolo di Ramona Premoto)
20/04/08 - Le donne di Vrindavan, da Il Giornale dell'Umbria
12/04/08 - Vrindavan, il paese delle vedove, da La Voce dell'Umbria
31/03/08 - Foto e liriche di Tamara Farnetani e Daniele Passerini, da Il Rubino di Assisi
15/03/08 - "Vrindavan", immagini dalla città delle donne sole, da La Nazione-Umbria
15/03/08 - Quelle vite dedicate a Krishna, da La Voce dell'Umbria
14/03/08 - Immagini e poesia, da Il Giornale dell'Umbria
14/03/08 - "Donne di Vrindavan": a Perugia, Assisi e Spoleto una mostra fotografica sulle vedove dell'India, da Il Giornale dell'Umbria
12/03/08 - L'India nei volti delle donne, da Il Corriere dell'Umbria
06/03/08 - Una mostra racconta le vedove di Vrindavan, da TuttoPerugia
22/02/08 - India, le vedove di Vrindavan - da La Nazione-Umbria
17/02/08 - "Le donne di Vrindavan" - da Il Giornale dell'Umbria
Infine il riepilogo dei commenti dei visitatori lasciati sul registro delle firme:
Perugia, 8-16 marzo
Assisi, 5-13 aprile
Spoleto, 19-27 aprile
venerdì 9 maggio 2008
Da La Nazione-Umbria del 26/04/08
SUCCESSO E PROSPETTIVE PER LA MOSTRA FOTOGRAFICA
Sipario sulle 'Donne di Vrindavan'
Sipario sulle 'Donne di Vrindavan'
-SPOLETO -
SI AVVIA al gran finale e già promette sviluppi per il futuro immediato. E' la mostra «Donne di Vrindavan» aperta fino a domani nel chiostro di San Nicolò, con orario 10-19. La mostra propone le fotografie di Tamara Fametani accompagnate dalle liriche di Daniele Passerini (insieme nella foto) che testimoniano la situazione delle donne indiane della città di Vrindavan: sono vedove o abbandonate dal marito e come tali escluse dalla società che hanno trovato nuove possibilità di vita nella città di Vrindavan dedicandosi al culto del dio hindu Krishna. La mostra testimonia come queste donne indiane siano il simbolo di una profonda trasformazione in atto nella società e al tempo stesso offre uno sguardo sull'India al di là degli stereotipi. Dopo Spoleto la mostra sarà a Trento, per il Festival dell'economia e tornerà in Umbria ad agosto per il Corciano Festival.
Da Il Corriere dell'Umbria del 26/04/08
Spoleto La rassegna fotografica approdata al Chiostro di S. Nicolò,
resterà aperta fino a domani
resterà aperta fino a domani
Il fiero sguardo di Vrindavan
La mostra sosterrà un progetto per aiutare le vedove della città sacra
La rassegna fotografica "Donne di Vrindavan" sarà presto allestita anche a Venezia
SPOLETO - Calda e partecipe la risposta dell'Umbria alla mostra itinerante "Donne di Vrindavan", rassegna fotografica promossa dal Comitato 8 Marzo di Perugia, approdata sabato scorso a Spoleto presso il Chiostro di S. Nicolò e in esposizione fino al 27 aprile. Un bilancio più che positivo quello stilato dalla fotografa Tamara Farnetani e dall'autore Daniele Passerini, un doppio successo inatteso vista la complessità del tema trattato: "In 20 giorni di apertura i visitatori sono stati non meno di 5000 - racconta entusiasta Daniele Passerini - quasi 300 sono ormai i cataloghi venduti e all'incirca 1500 euro la somma raccolta da destinare all'Associazione umanitaria indiana "Guild of Service" per sostenere un progetto diretto ad aiutare le vedove e bambini che vivono nella città sacra di Vrindavan". Attraverso le fotografie di Tamara Farnetani, fotoreporter e profonda conoscitrice dell'India, e la cornice lirica realizzata dell'autore umbro Passerini, le immagini esposte hanno così rivelato al visitatore tutta la dignità, la forza, la fierezza e la fede delle donne ritratte nelle fotografie, le difficili condizioni di vita di esistenze così lontane dalle nostre, custodi di un profondo senso esistenziale che sfugge proprio a chi, come noi, si rifugia nei beni materiali e poco nelle certezze dello spirito. "E una realtà" spiega la Farnetani - poco nota in occidente e poco affrontata dallo stesso governo indiano. Eppure, accanto all'India dello sviluppo economico e tecnologico e all'India della spiritualità, dello yoga e dei guru, che ha affascinato e continua a sedurre generazioni di occidentali, continua a sussistere quest'India povera e rurale, che non va giudicata ma nemmeno accettata come qualcosa d'immutabile". La mostra è stata appena inserita dalla provincia di Trento nel calendario del prossimo "Festival internazionale dell'Economia" e verrà quindi allestita in tale prestigioso contesto dal 27 maggio al 2 giugno presso la sala Wolkenstein di Palazzo Festi della città. Gli autori hanno anche annunciato che uno dei prossimi centri storici ad ospitare la mostra sarà probabilmente Venezia. Dunque un'iniziativa made in. Umbria che ora si prepara a viaggiare per tutta Italia e non solo, infatti dopo aver tradotto i testi delle fotografie in lingua inglese, già giungono le prime richieste dall'estero.
La mostra sosterrà un progetto per aiutare le vedove della città sacra
La rassegna fotografica "Donne di Vrindavan" sarà presto allestita anche a Venezia
SPOLETO - Calda e partecipe la risposta dell'Umbria alla mostra itinerante "Donne di Vrindavan", rassegna fotografica promossa dal Comitato 8 Marzo di Perugia, approdata sabato scorso a Spoleto presso il Chiostro di S. Nicolò e in esposizione fino al 27 aprile. Un bilancio più che positivo quello stilato dalla fotografa Tamara Farnetani e dall'autore Daniele Passerini, un doppio successo inatteso vista la complessità del tema trattato: "In 20 giorni di apertura i visitatori sono stati non meno di 5000 - racconta entusiasta Daniele Passerini - quasi 300 sono ormai i cataloghi venduti e all'incirca 1500 euro la somma raccolta da destinare all'Associazione umanitaria indiana "Guild of Service" per sostenere un progetto diretto ad aiutare le vedove e bambini che vivono nella città sacra di Vrindavan". Attraverso le fotografie di Tamara Farnetani, fotoreporter e profonda conoscitrice dell'India, e la cornice lirica realizzata dell'autore umbro Passerini, le immagini esposte hanno così rivelato al visitatore tutta la dignità, la forza, la fierezza e la fede delle donne ritratte nelle fotografie, le difficili condizioni di vita di esistenze così lontane dalle nostre, custodi di un profondo senso esistenziale che sfugge proprio a chi, come noi, si rifugia nei beni materiali e poco nelle certezze dello spirito. "E una realtà" spiega la Farnetani - poco nota in occidente e poco affrontata dallo stesso governo indiano. Eppure, accanto all'India dello sviluppo economico e tecnologico e all'India della spiritualità, dello yoga e dei guru, che ha affascinato e continua a sedurre generazioni di occidentali, continua a sussistere quest'India povera e rurale, che non va giudicata ma nemmeno accettata come qualcosa d'immutabile". La mostra è stata appena inserita dalla provincia di Trento nel calendario del prossimo "Festival internazionale dell'Economia" e verrà quindi allestita in tale prestigioso contesto dal 27 maggio al 2 giugno presso la sala Wolkenstein di Palazzo Festi della città. Gli autori hanno anche annunciato che uno dei prossimi centri storici ad ospitare la mostra sarà probabilmente Venezia. Dunque un'iniziativa made in. Umbria che ora si prepara a viaggiare per tutta Italia e non solo, infatti dopo aver tradotto i testi delle fotografie in lingua inglese, già giungono le prime richieste dall'estero.
(articolo di Ramona Premoto)
Da Il Giornale dell'Umbria del 20/04/08
MOSTRA DI FOTO A SPOLETO
Le donne di Vrindavan
SPOLETO - È stata inaugurata al San Nicolò di Spoleto la mostra "Donne di Vrindavan" promossa dal Comitato Internazionale 8 Marzo.
La mostra, inaugurata ieri alla presenza dell'assessore alle politiche sociali del Comune di Spoleto Manuela Albertella e dell'assessore alla Cultura Giorgio Flamini, rimarrà aperta fino a domenica 27 aprile. L'esposizione si compone di 40 pannelli di fotografie, liriche, approfondimenti per raccontare le dure condizioni di vita delle vedove di Vrindavan in India. La mostra è il risultato del connubio tra le foto di Tamara Farnetani e le poesie di Daniele Passerini ed è completata dai racconti delle donne fotografate e dagli approfondimenti di Ester Gallo e Rita Cacciaglia. L'ingresso è libero (orario 10-19). Acquistando il catalogo, chi vuole può dare un'offerta all'associazione umanitaria Guild of Service per una struttura a Vrindavan che accoglie donne. All'evento è associata anche una raccolta fondi in favore di Guild of Service, New Delhi, India.
Il reportage della Farnetani, specializzata in ritrattistica. presso il Kingsway College e il City of Westminster College di Londra, si distingue per qualità degli scatti, potenza evocativa e completezza del progetto. Come spiega la stessa Farnetani: "Le donne che ho conosciuto a Vrindavan sono donne particolari. Per lo più vedove che, dopo la morte dello sposo, cacciate dalle famiglie, si ritirano dalla vita mondana spogliandosi da ogni forma di materialismo, per dedicare la propria vita a preghiere e salmodie e raggiungere la liberazione dalla "ruota delle rinascite". Insieme alle vedove ci sono mogli abbandonate coi loro bambini o che non sono riuscite a sposarsi per mancanza di dote. Molti guarderanno le foto con l'idea di una profonda violazione dei diritti umani, e sicuramente a queste donne la tradizione hindu nega una vita normale solo perché non hanno più marito. Invito però anche a spostare l'attenzione sulla loro personalità, la grande fede in Dio, la fierezza d'essere Hindu, l'accettare con dignità la propria sorte in cambio d'una ricompensa eterna".
SPOLETO - È stata inaugurata al San Nicolò di Spoleto la mostra "Donne di Vrindavan" promossa dal Comitato Internazionale 8 Marzo.
La mostra, inaugurata ieri alla presenza dell'assessore alle politiche sociali del Comune di Spoleto Manuela Albertella e dell'assessore alla Cultura Giorgio Flamini, rimarrà aperta fino a domenica 27 aprile. L'esposizione si compone di 40 pannelli di fotografie, liriche, approfondimenti per raccontare le dure condizioni di vita delle vedove di Vrindavan in India. La mostra è il risultato del connubio tra le foto di Tamara Farnetani e le poesie di Daniele Passerini ed è completata dai racconti delle donne fotografate e dagli approfondimenti di Ester Gallo e Rita Cacciaglia. L'ingresso è libero (orario 10-19). Acquistando il catalogo, chi vuole può dare un'offerta all'associazione umanitaria Guild of Service per una struttura a Vrindavan che accoglie donne. All'evento è associata anche una raccolta fondi in favore di Guild of Service, New Delhi, India.
Il reportage della Farnetani, specializzata in ritrattistica. presso il Kingsway College e il City of Westminster College di Londra, si distingue per qualità degli scatti, potenza evocativa e completezza del progetto. Come spiega la stessa Farnetani: "Le donne che ho conosciuto a Vrindavan sono donne particolari. Per lo più vedove che, dopo la morte dello sposo, cacciate dalle famiglie, si ritirano dalla vita mondana spogliandosi da ogni forma di materialismo, per dedicare la propria vita a preghiere e salmodie e raggiungere la liberazione dalla "ruota delle rinascite". Insieme alle vedove ci sono mogli abbandonate coi loro bambini o che non sono riuscite a sposarsi per mancanza di dote. Molti guarderanno le foto con l'idea di una profonda violazione dei diritti umani, e sicuramente a queste donne la tradizione hindu nega una vita normale solo perché non hanno più marito. Invito però anche a spostare l'attenzione sulla loro personalità, la grande fede in Dio, la fierezza d'essere Hindu, l'accettare con dignità la propria sorte in cambio d'una ricompensa eterna".
giovedì 8 maggio 2008
Da La Voce dell'Umbria del 12/04/08
ASSISI - Si presenta straordinariamente professionale ed elegante "Donne di Vrindavan", il lavoro della fotografa Tamara Farnetani in esposizione ad Assisi fino a domani.
Tamara Fametani ha frequentato il Kingsway College di Londra, l'unico che offriva un corso di laurea in fotografia.
Una volta laureata Tamara ha potuto unire le due passioni: l'India e la fotografia. Da allora ben sette viaggi l'hanno portata in India. Quella che Tamara definisce "una ricerca del sacro", la ricerca di "quella serenità che aiuta a superare il dolore così come fanno le donne di Vrindavan". Il lavoro di Farnetani è una reale documentazione sulle donne di Vrindavan - India. La descrizione storico-fotografica è supportata dagli approfondimenti di Rita Cacciaglia alias Vasu Dev Das, consulente dall'India ed Ester Gallo, antropologa dell'Università del Sussex, Inghilterra. Le stesse donne indiane, fotografate dall'obbiettivo della Farnetani, sono state dalla fotografa intervistate e nel catalogo che accompagna la mostra, oltre ai saggi critici, vi sono le testimonianze delle donne di Vrindavan. La città di Vrindavan è nota come la "città delle vedove" per via del gran numero di donne che vi trovarono rifugio dopo avere perso i loro mariti, ma le donne di Vrindvan non sono solo vedove ma madri che non devono o non vogliono pesare sul bilancio familiare del figlio. Infatti, l'allontanamento dal nucleo familiare di appartenenza, che alla morte del marito coincide tradizionalmente con quello del figlio maschio, spesso non è una scelta.
Negli scatti di Tamara Farnetani si ha la fortuna di viaggiare in India restando fermi nella nostra città e si riesce ad entrare negli occhi delle madri di Vrindavan, uno sguardo ricco della consapevolezza, di una dignità forte, superiore alla miseria che attanaglia tutta l'aria del territorio indiano.
La mostra nasce sotto l'egida della Regione dell'Umbria, dalla provincia di Perugia, dei Comuni di Perugia, Assisi e Spoleto. All'evento è associata una raccolta fondi in favore di Guild of Service, New Delhi, India. La mostra si compone di 40 pannelli 90x70cm. Nati nel 2007 dopo un lungo soggiorno in India della fotografa Tamara Farnetani che risiede a Perugia. A Perugia è iniziato è il suo "viaggio" inaugurando l'esposizione nella chiesa della Misericordia mentre in Assisi, con ingresso gratuito, fino a domani nelle sale della Pinacoteca in Piazza del Comune per poi essere a Spoleto dal 19 al 27 aprile nel Chiostro San Nicolò, a Trento nella Sala Wolkestein dal 27 maggio al 2 giugno nell'ambito del Festival dell'Economia. Per informazioni tel. 349 2328009. Per quanto riguarda l'inaugurazione della tappa spoletina, sabato 19 aprile, alle 17.30, è previsto saluto delle autorità seguito dall'esibizione del gruppo di musica indiana Ragini e; per finire, un rinfresco offerto dal commercio equo e solidale.
Chi vuole, acquistando il catalogo a offerta, può contribuire all'attività umanitaria di Guild of Service che a Vrindavan gestisce la struttura di accoglienza e aiuto Ma-Dham.
Ndr. La redazione de La Voce dell'Umbria dopo la pubblicazione dell'articolo, scusandosi per avere omesso ogni riferimento alla parte lirica della mostra e all'autore Daniele Passerini, aveva promesso un articolo dedicato espressamente a rettificare la svista in occasione dell'inaugurazione della mostra di Spoleto. Nel frattempo la testata però ha chiuso! Del resto il panorama della stampa umbro è fin troppo affollato e tra Messaggero, Nazione, Corriere dell'Umbria e Giornale dell'Umbria probabilmente non c'era più spazio per un quinto giornale.
Tamara Fametani ha frequentato il Kingsway College di Londra, l'unico che offriva un corso di laurea in fotografia.
Una volta laureata Tamara ha potuto unire le due passioni: l'India e la fotografia. Da allora ben sette viaggi l'hanno portata in India. Quella che Tamara definisce "una ricerca del sacro", la ricerca di "quella serenità che aiuta a superare il dolore così come fanno le donne di Vrindavan". Il lavoro di Farnetani è una reale documentazione sulle donne di Vrindavan - India. La descrizione storico-fotografica è supportata dagli approfondimenti di Rita Cacciaglia alias Vasu Dev Das, consulente dall'India ed Ester Gallo, antropologa dell'Università del Sussex, Inghilterra. Le stesse donne indiane, fotografate dall'obbiettivo della Farnetani, sono state dalla fotografa intervistate e nel catalogo che accompagna la mostra, oltre ai saggi critici, vi sono le testimonianze delle donne di Vrindavan. La città di Vrindavan è nota come la "città delle vedove" per via del gran numero di donne che vi trovarono rifugio dopo avere perso i loro mariti, ma le donne di Vrindvan non sono solo vedove ma madri che non devono o non vogliono pesare sul bilancio familiare del figlio. Infatti, l'allontanamento dal nucleo familiare di appartenenza, che alla morte del marito coincide tradizionalmente con quello del figlio maschio, spesso non è una scelta.
Negli scatti di Tamara Farnetani si ha la fortuna di viaggiare in India restando fermi nella nostra città e si riesce ad entrare negli occhi delle madri di Vrindavan, uno sguardo ricco della consapevolezza, di una dignità forte, superiore alla miseria che attanaglia tutta l'aria del territorio indiano.
La mostra nasce sotto l'egida della Regione dell'Umbria, dalla provincia di Perugia, dei Comuni di Perugia, Assisi e Spoleto. All'evento è associata una raccolta fondi in favore di Guild of Service, New Delhi, India. La mostra si compone di 40 pannelli 90x70cm. Nati nel 2007 dopo un lungo soggiorno in India della fotografa Tamara Farnetani che risiede a Perugia. A Perugia è iniziato è il suo "viaggio" inaugurando l'esposizione nella chiesa della Misericordia mentre in Assisi, con ingresso gratuito, fino a domani nelle sale della Pinacoteca in Piazza del Comune per poi essere a Spoleto dal 19 al 27 aprile nel Chiostro San Nicolò, a Trento nella Sala Wolkestein dal 27 maggio al 2 giugno nell'ambito del Festival dell'Economia. Per informazioni tel. 349 2328009. Per quanto riguarda l'inaugurazione della tappa spoletina, sabato 19 aprile, alle 17.30, è previsto saluto delle autorità seguito dall'esibizione del gruppo di musica indiana Ragini e; per finire, un rinfresco offerto dal commercio equo e solidale.
Chi vuole, acquistando il catalogo a offerta, può contribuire all'attività umanitaria di Guild of Service che a Vrindavan gestisce la struttura di accoglienza e aiuto Ma-Dham.
Ndr. La redazione de La Voce dell'Umbria dopo la pubblicazione dell'articolo, scusandosi per avere omesso ogni riferimento alla parte lirica della mostra e all'autore Daniele Passerini, aveva promesso un articolo dedicato espressamente a rettificare la svista in occasione dell'inaugurazione della mostra di Spoleto. Nel frattempo la testata però ha chiuso! Del resto il panorama della stampa umbro è fin troppo affollato e tra Messaggero, Nazione, Corriere dell'Umbria e Giornale dell'Umbria probabilmente non c'era più spazio per un quinto giornale.
martedì 29 aprile 2008
Alcuni commenti lasciati dai visitatori a Spoleto
Immagini toccanti, parole bellissime e commoventi.
Immagini bellissime, che sanno raccontare, giochi di luce volti e sguardi che parlano oltre la superficie. Le parole che le accompagnano non potevano dire di più!
Grazie per le forti emozioni provate.
Grazie Daniele, grazie Tamara per le emozioni stupende che mi avete regalato, è stato un tuffo nel tornare all'umiltà e con i piedi per terra.
Complimenti per la profondità trasmessa.
Le foto, accompagnate dalle poesie, sono stupende.
Che meraviglia! Bravissimi!
Bella e significativa. Immagini stupende.
Complimenti alla fotografa per la bellezza delle immagini, così vere suggestive, impressionistiche. Brava, brava, brava... da un collega.
Scatti che hanno la capacità di condurci in una realtà fatta di diritti negati in cui possiamo leggere però anche la capacità delle donne di essere “sorelle”, di unire le forze e aiutarsi nel disagio, nella speranza di un futuro migliore, per se stesse, per i propri figli, per le generazioni future e magari anche oltre la morte.
Disarmante come la morte. Emozionante come la vita.
Ciao. Sono una grande appassionata della fotografia, la mostra è veramente mozzafiato, un viaggio insondabile dell'animo umano. Complimenti!!
Semplicemente dico: è un'opera eccezionale.
Immagini e parole che conducono in un viaggio meraviglioso tra le donne dell'India.
Emozioni contrastanti: angoscia, impotenza. Bravissimi per le immagini stupende e le parole sublimi.
Bellissimo e molto suggestivo l'abbinamento tra suoni, parole e immagini.
Immagini bellissime, che sanno raccontare, giochi di luce volti e sguardi che parlano oltre la superficie. Le parole che le accompagnano non potevano dire di più!
Grazie per le forti emozioni provate.
Grazie Daniele, grazie Tamara per le emozioni stupende che mi avete regalato, è stato un tuffo nel tornare all'umiltà e con i piedi per terra.
Complimenti per la profondità trasmessa.
Le foto, accompagnate dalle poesie, sono stupende.
Che meraviglia! Bravissimi!
Bella e significativa. Immagini stupende.
Complimenti alla fotografa per la bellezza delle immagini, così vere suggestive, impressionistiche. Brava, brava, brava... da un collega.
Scatti che hanno la capacità di condurci in una realtà fatta di diritti negati in cui possiamo leggere però anche la capacità delle donne di essere “sorelle”, di unire le forze e aiutarsi nel disagio, nella speranza di un futuro migliore, per se stesse, per i propri figli, per le generazioni future e magari anche oltre la morte.
Disarmante come la morte. Emozionante come la vita.
Ciao. Sono una grande appassionata della fotografia, la mostra è veramente mozzafiato, un viaggio insondabile dell'animo umano. Complimenti!!
Semplicemente dico: è un'opera eccezionale.
Immagini e parole che conducono in un viaggio meraviglioso tra le donne dell'India.
Emozioni contrastanti: angoscia, impotenza. Bravissimi per le immagini stupende e le parole sublimi.
Bellissimo e molto suggestivo l'abbinamento tra suoni, parole e immagini.
(Spoleto, 19-27 aprile 2007)
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Perugia-Assisi-Spoleto 2008
mercoledì 23 aprile 2008
comunicazione
L'aggiornamento della rassegna stampa - ferma a marzo - sarà riattivato nelle prossime settimane, concluso il tour umbro della mostra.
Ospiti del Festival dell'economia di Trento
Donne di Vrindavan è stata inserita nel Programma del Festival dell'economia 2008 di Trento e verrà allestita nella Sala Wolkenstein di Palazzo Festi da martedì 27 maggio a lunedì 2 giugno (15:00-20:00).
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Trento 2008 (Festival dell'economia)
giovedì 17 aprile 2008
Alcuni commenti lasciati dai visitatori ad Assisi
Il vostro è un inno all'umanità che sa elevarsi sopra le macerie delle circostanze. Straordinario.
Un viaggio dentro gli occhi di queste donne è un viaggio dentro la nostra anima. Grazie per averci fatto conoscere questo mondo e questa realtà di vita a noi sconosciuta.
Grazie per la naturalezza e semplicità con cui ci avete iniziato alla spiritualità che queste donne emanano con i loro sguardi. Continuate così. Complimenti.
Un reportage ottimo, ritratti clamorosamente ben costruiti, controllo della luce ottimo!!
Grande presenza, grande mostra.
Excellent use of fotographes! Well done.
Ho sentito gli stessi odori e gli stessi suoni. Queste foto parlano di una vita, queste liriche spiegano e fanno commuovere. Com-mozione che fa venir voglia di tornare, lì dove l'inizio si confonde con la fine in un ciclo perpetuo. Grazie di cuore.
E' vero siamo granelli di una stessa spiaggia "uguali".
Le luci, le ombre, le immagini, i pensieri; colori che emergono dal buio; dolori che emergono dalla vita... l'esistenza.
E' una emozione di volti e giochi di luce. Complimenti.
Grazie per aver portato all'attenzione di questa città una parte del mondo che sembra lontana, ma che poi tanto lontana non è.
Un insieme d'incanto per fare capire... il sentimento, che a volte non vogliamo sentire. Bravi.
Le righe sotto le foto toccano il cuore.
Esposizione avvincente e suggestiva.
Grazie per le magiche suggestioni. "Accettare il giogo"... trasformare le catene in ali per volare...
Molto più che un reportage: un racconto lirico e coinvolgente, in cui il colore, a volte, è superfluo.
Le parole, le mie, possono sporcare le emozioni che sono nette dentro. Il silenzio è il miglior tempo per l'affetto e il rispetto verso loro e voi!!
Un dialogo libero e rispettosissimo tra parole ed immagini, un mare di emozioni per chi guarda. Una lezione di profondità e umana comprensione.
Una lezione di coraggio, di forza, di amore per la vita, nonostante tutto. La certezza di una ricompensa, di un premio meritato.
Mi colpisce la speranza oltre ogni speranza.
Un viaggio dentro gli occhi di queste donne è un viaggio dentro la nostra anima. Grazie per averci fatto conoscere questo mondo e questa realtà di vita a noi sconosciuta.
Grazie per la naturalezza e semplicità con cui ci avete iniziato alla spiritualità che queste donne emanano con i loro sguardi. Continuate così. Complimenti.
Un reportage ottimo, ritratti clamorosamente ben costruiti, controllo della luce ottimo!!
Grande presenza, grande mostra.
Excellent use of fotographes! Well done.
Ho sentito gli stessi odori e gli stessi suoni. Queste foto parlano di una vita, queste liriche spiegano e fanno commuovere. Com-mozione che fa venir voglia di tornare, lì dove l'inizio si confonde con la fine in un ciclo perpetuo. Grazie di cuore.
E' vero siamo granelli di una stessa spiaggia "uguali".
Le luci, le ombre, le immagini, i pensieri; colori che emergono dal buio; dolori che emergono dalla vita... l'esistenza.
E' una emozione di volti e giochi di luce. Complimenti.
Grazie per aver portato all'attenzione di questa città una parte del mondo che sembra lontana, ma che poi tanto lontana non è.
Un insieme d'incanto per fare capire... il sentimento, che a volte non vogliamo sentire. Bravi.
Le righe sotto le foto toccano il cuore.
Esposizione avvincente e suggestiva.
Grazie per le magiche suggestioni. "Accettare il giogo"... trasformare le catene in ali per volare...
Molto più che un reportage: un racconto lirico e coinvolgente, in cui il colore, a volte, è superfluo.
Le parole, le mie, possono sporcare le emozioni che sono nette dentro. Il silenzio è il miglior tempo per l'affetto e il rispetto verso loro e voi!!
Un dialogo libero e rispettosissimo tra parole ed immagini, un mare di emozioni per chi guarda. Una lezione di profondità e umana comprensione.
Una lezione di coraggio, di forza, di amore per la vita, nonostante tutto. La certezza di una ricompensa, di un premio meritato.
Mi colpisce la speranza oltre ogni speranza.
(Assisi, 5-13 aprile 2008)
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mercoledì 16 aprile 2008
SPOLETO: 19-27 aprile 2008
Dopo Perugia e Assisi, nuovo appuntamento a SPOLETO da SABATO 19 a DOMENICA 27 APRILE in Via Elladio, presso la Chiostro di San Nicolò tutti i giorni dalle 10 alle 19.
Inaugurazione ufficiale con le autorità sabato 5 alle ore 17.30; a seguire performance del gruppo di musica indiana Ragini e rinfresco offerto dal commercio equo e solidale (Monimbò di Perugia).
Inaugurazione ufficiale con le autorità sabato 5 alle ore 17.30; a seguire performance del gruppo di musica indiana Ragini e rinfresco offerto dal commercio equo e solidale (Monimbò di Perugia).
lunedì 7 aprile 2008
Inaugurazione di Ma-Dham a Vrindavan
Da una mail di Mohini Giri (Presidente di Guild of Service) al nostro referente in India Vasu Dev Das (Rita Cacciaglia).
Dear Vasu Dev Das
(...) The mothers shifted into Ma Dham on march 23rd. It was really touching to see them awe at their new home and feel the furniture etc. They were all very overwhelmed. It moved us completely. So far, 30 women and 3 children have shifted. The numbers will increase soon with Krishna's blessings.
(...) May the blessings of Shri Krishna shine on you.
Sincerely
V. Mohini Giri
Cara Vasu Dev Das
Le madri sono entrate in Ma-Dham il 23 Marzo. E' stato davvero toccante vederle entrare nella loro nuova casa e sfiorare il mobilio ecc. Erano tutte così emozionate. Ci hanno commosso completamente. Fino ad ora 30 donne e 3 bambini sono entrati nella casa. Il numero s'incrementerà con le benedizioni di Krishna.
Possano le benedizioni di nostro Signore Krishna splendere su di te.
Cordialmente
V. Mohini Giri
Dear Vasu Dev Das
(...) The mothers shifted into Ma Dham on march 23rd. It was really touching to see them awe at their new home and feel the furniture etc. They were all very overwhelmed. It moved us completely. So far, 30 women and 3 children have shifted. The numbers will increase soon with Krishna's blessings.
(...) May the blessings of Shri Krishna shine on you.
Sincerely
V. Mohini Giri
Cara Vasu Dev Das
Le madri sono entrate in Ma-Dham il 23 Marzo. E' stato davvero toccante vederle entrare nella loro nuova casa e sfiorare il mobilio ecc. Erano tutte così emozionate. Ci hanno commosso completamente. Fino ad ora 30 donne e 3 bambini sono entrati nella casa. Il numero s'incrementerà con le benedizioni di Krishna.
Possano le benedizioni di nostro Signore Krishna splendere su di te.
Cordialmente
V. Mohini Giri
domenica 6 aprile 2008
Da Il Rubino del 31/03/08
DI TAMARA FARNETANI
E DANIELE PASSERINI
Assisi 5-13 aprile
Sala Pinacoteca Piazza del Comune
Dopo il successo ottenuto a Perugia sarà esposta ad Assisi, dal 5 al 13 aprile alla Sala Pinacoteca in P.zza del Comune, la mostra itinerante Donne di Vrindavan promossa dal Comitato Internazionale 8 Marzo: 40 pannelli di fotografie, liriche, approfondimenti per raccontare le dure condizioni di vita delle vedove in India. L'esposizione, di forte impatto emotivo, ha il suo cuore nel riuscito connubio tra le foto di Tamara Farnetani e le poesie di Daniele Passerini ed è completata dai racconti delle donne fotografate e dagli approfondimenti di Ester Gallo e Rita Cacciaglia. L'ingresso è libero (orario 10-19). Acquistando il catalogo, chi vuole può dare un'offerta all'associazione umanitaria Guild of Service per una struttura a Vrindavan che accoglie donne.E DANIELE PASSERINI
Assisi 5-13 aprile
Sala Pinacoteca Piazza del Comune
il reportage della Farnetani, specializzata in ritrattistica presso il Kingsway College e il City of Westminster College di Londra, si distingue per qualità degli scatti, potenza evocativa e completezza del progetto. "Le donne che ho conosciuto a Vrindavan - ci dice - sono donne particolari. Per lo più vedove che, dopo la morte dello sposo, cacciate dalle famiglie, si ritirano dalla vita mondana spogliandosi da ogni forma di materialismo, per dedicare la propria vita a preghiere e salmodie e raggiungere la liberazione dalla "ruota delle rinascite". Insieme alle vedove ci sono mogli abbandonate coi loro bambini o che non sono riuscite a sposarsi per mancanza di dote. Molti guarderanno le foto con l'idea di una profonda violazione dei diritti umani, e sicuramente a queste donne la tradizione hindu nega un a v i t a normale solo perché non hanno più marito. Invito però anche a spostare l'attenzione sulla loro personalità, la grande fede in Dio, la fierezza d'essere Hindu, l'accettare con dignità la propria sorte in cambio d'una ricompensa eterna. Mi ha commosso profondamente vivere con loro, condividere quel poco che possedevano, la costante serenità, il non temere la morte, anzi celebrarla come elevazione dello spirito."
Le nuove liriche di Daniele Passerini, funzionario del Comune di Assisi, sono una piacevole conferma per chi ha già apprezzato Ventidue passi d'amore (2005) e Sospensioni di gravità (2006), pubblicati da A&B Editrice, e una sorpresa per chi non conosce questo 42enne poeta perugino."Sono entrato in questa iniziativa artistica, culturale e umanitaria - spiega Passerini - per realizzare dei testi, poi mi sono interessato a curarne anche l'organizzazione. E' stata una sfida appassionante comporre delle didascalie poetiche che si legassero ai volti delle donne fotografate senza suonare estranee o irrispettose, per invitare a superare distanze culturali e sociali, tra India e Europa e nella stessa India, a riscoprire un'universalità di fratellanza e significati in cui occidente e oriente, nord e sud, possano rispecchiarsi e riconoscersi figli di un unico mondo." Nel suo approfondimento Rita Cacciaglia ricorda che la vita delle vedove a Vrindavan è "dura, più di quanto in occidente si possa immaginare. Incuria, malnutrizione, sporcizia, malattie regnano nei locali che le ospitano.
Le più disgraziate vivono per strada, alla carità dei passanti e dei pellegrini, rannicchiate sui marciapiedi, davanti ai circa 4000 templi di questa cittadina santa. hanno figli piccoli da crescere, altre accudiscono quelle più malate. Le donne ritratte da Tamara Farnetani ci guardano con occhi talvolta inespressivi o come persi in ricordi di tempi migliori, o saggi e luminosi, o pieni di dolore, o fieri ed orgogliosi. Sguardi in cui possiamo cogliere le immense contraddizioni dell'India, la sofferenza d'oggi e la speranza di domani."
La Cacciaglia vive da 20 anni in India; profonda conoscitrice della sua società e delle sue culture, è stata spesso consulente e guida per documentaristi, ricercatori, giornalisti, tra cui l'amico Tiziano Terzani. Un'altra collaboratrice della mostra, Ester Gallo, antropologa, docente di Politica e Società presso l'Università del Sussex (UK), che dell'India ha esplorato i temi legati a donne, genere, parentela e famiglia, sottolinea che "le donne indiane sono oggi, come in passato, protagoniste della tradizione e del cambiamento. La comprensione del ruolo complesso che esse rivestono nell'India contemporanea ci richiede di mettere in discussione i nostri valori e il nostro punto di vista; abbandonare l'idea di un'India 'tipica', esotica e affascinante per guardare agli effetti prodotti da colonialismo e globalizzazione.
Le vedove di Vrindavan sono simbolo di un Paese in profonda trasformazione; le loro storie testimoniano diversità di esperienze, famiglie in mutamento, situazioni di precarietà, ma pure scelte consapevoli e un ruolo attivo nella società."
In occasione dell'inaugurazione della mostra, sabato 5 aprile alle ore 17.30, si esibirà il gruppo di musica indiana Ragini e verrà offerto un rinfresco da Solidalequo Assisi. Dopo la tappa ad Assisi la mostra si sposterà a Spoleto dal 19 al 27 aprile.
Nota: queste le note geografiche della città indiana di Vridavan. Si trova tra Nuova Delhi e Agra (sede del Taj Mahal), a circa 130 km. dalla prima e 50 km dalla seconda, è ubicata nella regione Uttar Pradesh, nel distretto Mathura, conta circa 57.000 abitanti.
Secondo la tradizione hindu tra Vrindavam e Mathura, separate da circa 15 km, nacque e crebbe Krishna. Per questo motivo la zona è ricca di templi meta di pellegrinaggio da tutta l'India.
venerdì 4 aprile 2008
La storia di Rama e Prianka
Oltre i 35 pannelli con foto e poesie, Donne di Vrindavan offre al visitatori altri pannelli con approfondimenti, tra cui quelli con le testimonianze raccolte da 15 delle donne fotografate. Le interviste sono state realizzate da Tamara Farnetani; Kishan Bal, 22 anni, studente all'ultimo anno di lingue francese e inglese all'Università di Agra, ha curato la traduzione delle testimonianze delle vedove; Daniele Passerini ha ottimizzato in italiano le trascrizioni.
Con un sorriso stendiamo un filo
da un cuore all'altro
ad asciugare lacrime brune
dentro la luce.
da un cuore all'altro
ad asciugare lacrime brune
dentro la luce.
UN CLICK SULLA FOTO PER INGRANDIRLA
C'era una bellissima bimba sulla scalinata del Tempio di Govinda; sedeva composta, pulita e ben vestita. Mi sono avvicinata con l’interprete e le ho chiesto cosa stesse facendo lì tutta sola...
PRIANKA, 10 anni, parla Bengali e Hindi
La mia mamma va a salmodiare all'ashram da pochi mesi, io ogni mattina e pomeriggio l’aspetto qui fuori. Siamo venute a Vrindavan due anni fa con mio padre che aveva affittato un riskhò (*); perché qui è comunque più facile vivere che nel Bengala Occidentale.
No, papà non è morto, non so più niente di lui ma credo che faccia sempre l’imbianchino a Calcutta. Purtroppo lui è un alcolista e gli piace anche giocare d’azzardo. Spesso la mamma lo supplicava di smetterla e di cambiare vita, ma lui niente e alla fine ha preso la sua roba ed è tornato a Calcutta.
Se puoi fare delle foto a me e mia madre?
Dipende da cosa dice lei. Vieni a trovarci all'ora di pranzo, noi abitiamo a pochi minuti da qui; ti spiego come arrivare...
RAMA, 35 anni, parla solo Bengali.
La madre di Prianka, è una donna giovane e dai lineamenti delicati, con un bel sorriso e capelli lunghissimi. Durante l'intervista madre e figlia scherzano tra loro e sembrano molto unite. A conferma del racconto della bambina, Rama ha il sindoor, la riga rossa all’attaccatura dei capelli che di solito si dipingono solo le donne sposate, ed indossa un sari colorato (non quello bianco delle vedove). Le donne rifugiate a Vrindavan tendono ad organizzarsi in piccole comunità. Rama e Prianka abitano in una scuola frequentata dai figli degli immigrati bengalesi, che offre alle vedove originarie del Bengala alcune camere in affitto. Madre e figlia nella loro stanza cucinano, mangiano e dormono.
Mio marito se n’è andato quattro mesi fa. Ha detto che non vuole rivedere più né me, né la figlia. Mi sono trovata di colpo senza nessun sostegno economico. Non ero disposta a prostituirmi. Ho chiesto di potere salmodiare all’ashram in cambio di cibo e qualche soldo per pagare l’affitto. Qui a Vrindavan questo è l’unico modo per una donna sola di sopravvivere in modo onesto. A Calcutta ho due fratelli maggiori e mia madre anziana, ma non vogliono riprendermi con loro né aiutarmi. Non prendo nessun sussidio dallo Stato. Mi sono sposata a quattordici anni, mio marito ne aveva venti. Il matrimonio è stato un trauma dal primo giorno: non sono mai stata felice con mio marito. Non mi piace vivere a Vrindavan, non mi piace andare a salmodiare. Non so leggere e scrivere, e per Prianka sarà lo stesso, visto che non mi posso permettere di pagarle la scuola. In questa situazione sarà pure difficile trovarle un marito.
(*) La bambina allude al cicle-rikshò, una bicicletta a tre ruote adibita a trasporto passeggeri. A Calcutta circolano ancora rikshò trainati a mano, mentre nel resto dell'India sono proibiti perché considerati disumani.
C'era una bellissima bimba sulla scalinata del Tempio di Govinda; sedeva composta, pulita e ben vestita. Mi sono avvicinata con l’interprete e le ho chiesto cosa stesse facendo lì tutta sola...
PRIANKA, 10 anni, parla Bengali e Hindi
La mia mamma va a salmodiare all'ashram da pochi mesi, io ogni mattina e pomeriggio l’aspetto qui fuori. Siamo venute a Vrindavan due anni fa con mio padre che aveva affittato un riskhò (*); perché qui è comunque più facile vivere che nel Bengala Occidentale.
No, papà non è morto, non so più niente di lui ma credo che faccia sempre l’imbianchino a Calcutta. Purtroppo lui è un alcolista e gli piace anche giocare d’azzardo. Spesso la mamma lo supplicava di smetterla e di cambiare vita, ma lui niente e alla fine ha preso la sua roba ed è tornato a Calcutta.
Se puoi fare delle foto a me e mia madre?
Dipende da cosa dice lei. Vieni a trovarci all'ora di pranzo, noi abitiamo a pochi minuti da qui; ti spiego come arrivare...
RAMA, 35 anni, parla solo Bengali.
La madre di Prianka, è una donna giovane e dai lineamenti delicati, con un bel sorriso e capelli lunghissimi. Durante l'intervista madre e figlia scherzano tra loro e sembrano molto unite. A conferma del racconto della bambina, Rama ha il sindoor, la riga rossa all’attaccatura dei capelli che di solito si dipingono solo le donne sposate, ed indossa un sari colorato (non quello bianco delle vedove). Le donne rifugiate a Vrindavan tendono ad organizzarsi in piccole comunità. Rama e Prianka abitano in una scuola frequentata dai figli degli immigrati bengalesi, che offre alle vedove originarie del Bengala alcune camere in affitto. Madre e figlia nella loro stanza cucinano, mangiano e dormono.
Mio marito se n’è andato quattro mesi fa. Ha detto che non vuole rivedere più né me, né la figlia. Mi sono trovata di colpo senza nessun sostegno economico. Non ero disposta a prostituirmi. Ho chiesto di potere salmodiare all’ashram in cambio di cibo e qualche soldo per pagare l’affitto. Qui a Vrindavan questo è l’unico modo per una donna sola di sopravvivere in modo onesto. A Calcutta ho due fratelli maggiori e mia madre anziana, ma non vogliono riprendermi con loro né aiutarmi. Non prendo nessun sussidio dallo Stato. Mi sono sposata a quattordici anni, mio marito ne aveva venti. Il matrimonio è stato un trauma dal primo giorno: non sono mai stata felice con mio marito. Non mi piace vivere a Vrindavan, non mi piace andare a salmodiare. Non so leggere e scrivere, e per Prianka sarà lo stesso, visto che non mi posso permettere di pagarle la scuola. In questa situazione sarà pure difficile trovarle un marito.
(*) La bambina allude al cicle-rikshò, una bicicletta a tre ruote adibita a trasporto passeggeri. A Calcutta circolano ancora rikshò trainati a mano, mentre nel resto dell'India sono proibiti perché considerati disumani.
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sabato 29 marzo 2008
ASSISI: 5-13 aprile 2008
La rosa non fiorisce nella notte
pure toccata da un tocco di luce,
ma l'anima dovunque può sbocciare
giacché nel cuore porta il proprio sole.
pure toccata da un tocco di luce,
ma l'anima dovunque può sbocciare
giacché nel cuore porta il proprio sole.
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Dopo il successo raccolto a Perugia, appuntamento ad ASSISI da SABATO 5 a DOMENICA 13 APRILE in Piazza del Comune, presso la Sala Pinacoteca, tutti i giorni dalle 10 alle 19.
Dopo il successo raccolto a Perugia, appuntamento ad ASSISI da SABATO 5 a DOMENICA 13 APRILE in Piazza del Comune, presso la Sala Pinacoteca, tutti i giorni dalle 10 alle 19.
Inaugurazione ufficiale con le autorità sabato 5 alle ore 17.30; a seguire performance del gruppo di musica indiana Ragini e rinfresco offerto dal commercio equo e solidale (Solidalequo Assisi). La mostra sarà comunque aperta già dalla mattina.
Dal 19 al 27 aprile la mostra verrà allestita a Spoleto, presso il Chiostro di San Nicolò.
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Perugia-Assisi-Spoleto 2008
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