mercoledì 19 marzo 2008

Da La Voce dell'Umbria del 15/03/08

LA MOSTRA Il dramma delle vedove indiane visto da grandi fotografi
Quelle vite dedicate a Krishna

PERUGIA - Sta registrando un grande successo di pubblico "Donne de Vrindavan", la mostra fotografica visitabile fino a domani presso la ex chiesa Santa Maria della Misericordia in Via Oberdan. L'esposizione racconta la difficile condizione delle vedove dell'India attraverso 40 pannelli di straordinarie fotografie di Tamara Farnetani, testimonianze raccolte dalle stesse donne fotografate, liriche di Daniele Passerini, e approfondimenti di Ester Gallo e Rita Cacciaglia. Vrindavan, nell'Uttar Pradesh, meta di pellegrinaggio dei devoti a Krishna, è nota come la "città delle vedove" (circa 20mila su un totale di 55mila abitanti) che vi giungono in cerca di un rifugio.
Tamara Farnetani, specializzata in ritrattistica e moda presso il Kingsway College e il City of Westminster College di Londra, dice: "Le donne che ho conosciuto a Vrindavan sono donne particolari. Nella maggior parte dei casi si tratta di vedove che, dopo la morte del loro sposo, dedicano là loro vita a Krishna. Si ritirano dalla vita mondana spogliandosi da ogni forma di materialismo, volontariamente o più spesso forzate dalle loro famiglie, per dedicare la propria vita a preghiere e salmodie e raggiungere la Moksh (la liberazione dalla ruota continua delle rinascite). Insieme alle vedove troviamo anche mogli abbandonate, spesso con i loro bambini o donne che non sono riuscite a sposarsi, di solito per mancanza della dote. Molti guarderanno le foto con l'ide,a di una profonda violazione dei diritti umani, e sicuramente a queste donne viene negato il diritto a una vita normale solo perché non hanno più un marito. Mi ha commosso profondamente vivere con loro, condividere quel poco che possedevano, la loro costante serenità, il non temere la morte, anzi celebrarla come elevazione dello spirito".
La mostra è promossa dal Comitato Internazionale 8 Marzo, che in passato ha già portato a Perugia altre, mostre importanti come Ndebele. Vasu Dev Das (Rita Cacciaglia), vive in India da 20 anni ed è profonda conoscitrice della società e delle culture indiane.
Così conclude il suo contributo scritto per la mostra: "Le donne ritratte da Tamara Farnetani ci guardano con occhi talvolta inespressivi o come persi in ricordi di tempi migliori e lontani, o saggi e luminosi, o pieni di dolore, o fieri ed orgogliosi. Sguardi in cui possiamo cogliere le immense contraddizioni dell'India, la sofferenza d'oggi e la speranza di domani" . Ester Gallo, antropologa, insegna Politica e Società presso l'Università del Sussex, dell'India ha approfondito i temi legati a donne, genere, parentela e famiglia con particolare riferimento al Kerala dove ha condotto indagini etnografiche. "Le donne indiane - commenta Ester - sono oggi, come in passato, protagoniste della tradizione e del cambiamento. La comprensione del ruolo complesso che esse rivestono nell'India contemporanea ci richiede di mettere in discussione i nostri valori e il nostro punto di vista".
Dopo la prima tappa a Perugia - Donne di Vrindavan verrà allestita in altre due città d'arte: dal 5 al 13 aprile ad Assisi presso la Sala Pinacoteca e dal 19 al 27 aprile a Spoleto presso il Chiostro di San Nicolò.

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